Le metodologie autobiografiche sono un approccio educativo che utilizza la narrazione di sé, come scrittura della propria storia o raccolta di storie di altri, quale occasione per attivare processi di apprendimento, di cura di sé, ma anche come strumento cittadinanza attiva.

L’efficacia di questo approccio educativo è legata a vari fattori, tra cui il fatto che le storie, le narrazioni, sono il modo attraverso cui conosciamo il mondo e noi stessi.

Scrivere di sé, o raccogliere le storie di altri, rappresenta, dal punto di vista educativo:

  • un occasione per prendersi cura di sé, ritrovare fili smarriti della propria storia, recuperare parti importanti di noi stessi;
  • un occasione per raccontarsi ad altri, condividere la propria storia, comunicare esperienze e riflessioni importanti;
  • uno strumento per raccontare realtà ignorate o poco note;
  • uno strumento di crescita personale, attraverso la ricerca di “nuove narrazioni” di se stessi e della realtà, valorizzando le esperienze di vita positive;
  • uno strumento di azione sociale, per proporre visioni differenti della realtà, affermare diritti e alimentare cambiamenti a livello locale e globale;
  • uno strumento per alimentare il dialogo interculturale, grazie all’efficacia delle storie nel permettere la reciproca conoscenza tra persone di culture differenti, superando barriere culturali, pregiudizi e stereotipi.

Riferimenti: Duccio Demetrio, “Raccontarsi. L’autobiografia come cura di sé”, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1995.

Link utili: Libera Università Dell’Autobiografia, dove si sono formati Andrea Ciantar, Claudia Liberato e Silvia Costa, che sono tra i fondatori dell’associazione.